Sistema della Ricompensa

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Cominciamo dicendo che lo studio del sistema della ricompensa è in corso da circa cinquant’anni e ancora si è in dubbio su alcune questioni, in quanto risulta molto complicato studiare certe aree del cervello così collegate tra di loro.

Tutti i processi che si verificano nel cervello sono di tipo chimico, poiché tutto avviene perché c’è una risposta elettrochimica a un certo stimolo.

Elettro: perché i neuroni passano il segnale da una parte all’altra della cellula tramite uno scompenso di carica della sua stessa membrana.

Chimico: perché tra un neurone e l’altro viene trasmessa l’informazione tramite le sostanze chimiche.

COME FUNZIONA IL SISTEMA DELLA RICOMPENSA?

Se troviamo qualcosa che ci piace molto tentiamo a continuare a farlo e quindi se ci piace siamo tentati a rifarlo.

Per istinto l’essere umano cerca in tutti i modi di rimanere felice, quindi se una determinata cosa non non ci piace, per fare in modo di rimanere felici si tenderà a non farla.

All’interno del cervello tutte le varie parti sono collegate tra di loro.

Le principali zone della corteccia cerebrale coinvolte nel sistema della ricompensa sono: il gruppo di strutture neurali responsabili della motivazione, dell’apprendimento associativo e delle emozioni positive.

L’apprendimento associativo viene coinvolto perché c’è un fenomeno che si chiama rinforzo positivo: sei bravo a fare una cosa e ti premio. Questo fenomeno si verifica nella vita reale e cioè quando siamo stati bravi a fare qualcosa e veniamo premiati. Ciò crea reazioni positive all’interno del cervello.

Al contrario abbiamo il rinforzo negativo: se facciamo qualcosa di sbagliato veniamo “sgridati”. In questo caso il cervello ci invia degli impulsi negativi e noi ci sentiamo più tristi.

Molti studi hanno dimostrato che il rinforzo che genera più dipendenza all’interno del cervello è quello positivo.

Questo fenomeno è il concetto di base di come funziona la dipendenza delle droghe, e così come le droghe anche la dipendenza dai social media.

Come già detto abbiamo l’istinto a cercare la felicità e quindi istintivamente tenderemo a continuare a postare foto, post e commenti per ricevere in cambio dei riscontri positivi da parte degli altri utenti, così da alimentare sempre di più questo desiderio di felicità.

La ricompensa è la proprietà attraente e motivazionale di uno stimolo, che induce un comportamento appetitivo noto anche come comportamento di approccio o comportamento di consumazione.

Qualsiasi stimolo, oggetto, evento, attività o situazione che ha il potenziale per farci avvicinare e consumare è per definizione una ricompensa.

Le ricompense primarie sono quelle date dalla sopravvivenza di noi stessi e della prole. Comprendono le ricompense omeostatiche: cibo, acqua e riproduttive.

Le ricompense intrinseche sono incondizionate e non importa il contesto o la situazione, sono sempre piacevoli. Non è fabbisogno della propria sopravvivenza ma non sono neanche dettate da canoni comuni.

Le ricompense estrinseche sono condizionate perché sono dettate da luoghi comuni per esempio il denaro. Un pezzo di carta non ha valore ma la comunità glielo da e quindi ci si sente in bisogno di accumularne. Indirettamente queste cose ti fanno provare piacere.

Il sistema della ricompensa è un vero e proprio sistema, costituito da un insieme di strutture cerebrali collegate tra di loro. Sono collegate tramite un circuito ben definito che portano alla cognizione legata alla ricompensa.

Se non ci fosse questo sistema tutte le azioni che si farebbero non avrebbero un fine e si arriverebbe a uno stato di apatia. Quando il sistema della ricompensa è malfunzionante si verificano casi di depressione e malattie degenerative.

Le strutture cerebrali che compongono il sistema della ricompensa sono:

  • Corteccia prefrontale
  • Area tegmentale ventrale
  • Nucleus accumbens
  • Corpo striato
  • Subrantia nigra
  • Corteccia cingolata anteriore
  • Corteccia insulare
  • Ippocampo
  • Ipotalamo
  • Nucleo subtalamico
  • Globo pallido
  • Nucleo parabrachiale
  • Amigdala

Queste sono le parti principali del sistema della ricompensa. Costituite da neuroni e collegati tra di loro tramite gli assoni (il prolungamento centrale) dei neuroni stessi. Tra un neurone e l’altro si scambiano i neurotrasmettitori. Il più sostanziale è la dopamina.

Quando la dopamina arriva al Nucleus accumbens può intraprendere due vie a seconda di che recettore va a legarsi: D1 e D2.

Il D1 è il recettore eccitatorio, quindi fa eccitare le cellule coinvolte e provoca azioni determinate a seconda della situazione.

Il D2 è il recettore inibitorio e quindi fa l’opposto.

Il Nucleus accumbens ha la funzione di attivare la motivazione e, quando viene stimolato, inibisce i neuroni che stanno a valle del circuito della ricompensa e guida la risposta della dopamina.

I social media generano una ricompensa estrinseca, ma dipende anche da che azione viene effettuata nei social.

Il ricevere tanti like è una ricompensa estrinseca perché la biologia non ne da alcun valore ma la società si, e quindi il sistema della ricompensa viene stimolato e cercherà di gratificare te stesso.

Inoltre il circuito indurrà la persona a fare lo stesso comportamento ripetutamente nel tempo. Quindi saremo portati a ripetere le stesse azioni che ci rendono felici e così facendo si inizierà a creare una dipendenza.

Guardare i meme divertenti sui social evoca delle ricompense intrinseche perché la biologia non ne da valore ma neanche la comunità. É un concetto personale e da soli si decide se quella determinata cosa ci fa ridere o meno.

Quando si ha un calo di dopamina si ha depressione e anedonia (ridotta capacità di provare piacere). La mappatura del cervello e gli studi hanno riportato una ridotta attività dello striato ventrale e ridotta risposta neuronale del nucleo caudato nel putamen (la cui funzione primaria è quella di controllare è regolare i movimenti e influenzare l’apprendimento) nel Nucleus accumbens e corteccia prefrontale, nelle persone con depressione.


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